Il Martirio di
 San lorenzo
Parrocchia S.Maria Assunta
Giubileo Laurenziano
Amaseno

28 Giiugno 2014 - 8 Settembre 2015
Giubileo Laurenziano Amaseno  

 

 

 
Il Martirio DI SAN LORENZO

Il regno di Publio Licinio Valeriano va dal 253 al 260. Oltre i continui tentativi di reprimere le rivolte ai confini orientali dell’impero, la sua politica si caratterizza anche per le forti repressioni nei confronti del cristianesimo. Valeriano, infatti, emanò due editti, nel 257 e nel 258, che prevedevano la confisca dei terreni religiosi e la condanna dei seguaci del Cristianesimo; a differenza dei suoi predecessori diresse il proprio attacco alla gerarchia ecclesiastica piuttosto che ai semplici fedeli. Tra le vittime di questa persecuzione vi furono infatti papa Stefano I, papa Sisto II, il vescovo di Cartagine Cipriano di Cartagine, Dionisio di Alessandria, san Lorenzo martire. Sorpreso mentre celebrava l'eucaristia nelle catacombe di San Callisto, papa Sisto II fu ucciso insieme a quattro dei suoi diaconi, il 6 agosto; quattro giorni dopo il 10 agosto fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni.  Dall’anno 64 fino al 313, anno della concessione da parte dell’imperatore Costantino della libertà di culto, i cristiani hanno subito il martirio a causa della loro fede. Dall’Imperatore Nerone, fino a Costantino con persecuzioni più o meno brutali, molti cristiani preferirono offrire la loro propria  vita in sacrificio, piuttosto che abiurare e rinnegare il loro credo. Veniva chiesto loro di sacrificare agli idoli pagani e di tornare all’antica religione, avendo così salva la vita. Molti accettarono questo compromesso, molti lo rifiutarono preferendo la morte a imitazione dello stesso Signore Gesù Cristo. Di questi ultimi ricordiamo alcuni, non certo tutti quelli che morirono a causa delle leggi ingiuste. Quelli che ricordiamo e ammiriamo per il loro coraggio e la loro fermezza, noi li chiamiamo Martiri, cioè testimoni perché hanno testimoniato la loro fede fino a morire; hanno donato la loro vita pur di non rinnegare il loro amore a Cristo. Così fece anche il giovane Lorenzo, arcidiacono della Chiesa di Roma. Dedito alle opere di carità, al servizio ai fratelli più bisognosi, all’aiuto ai deboli, sin dai primi anni dopo suo martirio, venne preso ad esempio e modello da tutti quei giovani desiderosi di intraprendere la sua stessa strada di servizio e di carità. Era il 10 agosto dell’anno 258 quando condussero Lorenzo al martirio. L’imperatore Valeriano, uomo astuto, sapeva che colpendo la gerarchia, vescovi, presbiteri e diaconi, il gregge dei fedeli prima o poi si sarebbe disperso. Il martirio di Papa Sisto aveva lasciato sgomenti tutti i cristiani di allora, ma la forza della Chiesa, che le viene dalla presenza viva dello Spirito Santo e del Risorto, continuava a dare forza secondo le parole di Gesù: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi». (Mt 10, 17-20).
Quadro San Lorenzo Martirio - Giubileo Laurenziano - Amaseno

il Martirio di San Lorenzo